Ponte a Elsa, la protesta dei Pulcini
Tre squadre del settore giovanile del Ponte a Elsa, vicino Empoli, non scenderanno in campo questo fine settimana. Si tratta di una vera e propria protesta contro i genitori 'ultrà' e i loro gesti indisciplinati durante le partite dei figli. Le formazioni dei Pulcini '97, '98 e '99 sciopereranno con l'appoggio del loro club: l'annuncio è stato dato dagli stessi baby calciatori durante la festa natalizia del Ponte a Elsa.
Quando si parla di cultura calcistica da diffondere si intende anche questo. Non si tratta solo di curve e di tifo ultrà da 'correggere', ma anche e soprattutto di un atteggiamento nella vita di tutti i giorni che deve cambiare, anche da parte di persone 'insospettabili'. Come i genitori di tanti bambini che militano in squadre giovanili e che durante le partite dei loro figli sbraitano contro arbitro e avversari, contro l'allenatore che non fa giocare i loro pargoli, contro i figli stessi se non riescono a imitare Ibrahimovic o Kakà. Non un bell'esempio di educazione per ragazzi che finiscono per crescere nel culto della vittoria a tutti i costi e con ogni mezzo.
E' contro questo che ha deciso di protestare la Scuola Calcio Ponte a Elsa 2005. Non per una questione di principio, ma perchè i genitori dei piccoli calciatori (avversari e no) sono evidentemente un pessimo esempio di questi difetti. Il bello è che con la società hanno deciso di protestare anche i bambini, che hanno annunciato direttamente ai loro genitori lo sciopero di questo fine settimana, durante la festa natalizia di mercoledì sera. A fermarsi in questo sciopero contro i genitori ultrà saranno le formazioni Pulcini '97, '98 e '99, che partecipano ai campionati organizzati dal comitato provinciale Figc di Firenze. I baby calciatori si sono presentati davanti ai loro genitori con alcuni cartelli con scritte inequivocabili: "Non rovinate il divertimento dei vostri figli", oppure "Genitori non litigate, fateci giocare".